martedì 1 luglio 2014

ABECEDARIO

A

= Altoforno
L'altoforno, è un tipo di impianto utilizzato nell'industria metallurgica per produrre ghisa partendo da minerale ferroso, attraverso un processo in cui concorre la combustione di carbone coke, la fusione di minerali e riduzione degli ossidi metallici (ad esempio Fe2O3) presenti in natura come minerale ferroso o introdotti come rottame ferroso, attraverso un'atmosfera riducente.

B

= Bitzer
Compagno di classe di Sissy, si formerà alla scuola dei Fatti di Gradgrind e di M'Choakumchild. Conclusi gli studi entrerà a lavorare come guardiano e “spia” nella Banca di Bounderby. Figura scialba e senza cuore già nell’aspetto fisico, arrampicatore sociale, si rivelerà un opportunista che agisce solo per interesse personale, pronto al tradimento e alla delazione

=Bounderby Josiah
Amico di Gradgrind e marito di sua figlia Louisa, industriale, banchiere, commerciante, dalla corporatura grassa, dal carattere presuntuoso e dai modi chiassosi, privo di sentimenti e sprezzante della povera gente. Non perde occasione per ricordare al lettore che lui si è fatto dal nulla e con sacrificio, cosa che sarà puntualmente contraddetta dalla madre alla fine del libro e che lo umilierà pubblicamente.

C

=Coketown
Città dove si svolgono la maggior parte degli eventi, di mattoni rossi anneriti dal fumo piena di industrie , macchinari, ciminiere, popolata da persone amorfe, uguali tra loro, legate dalla continua routine quotidiana. Più capitoli del libro iniziano e finiscono con una descrizione della città che trapela Fatti da ogni strada e dove sono bandite fantasia e immaginazione.

= Cecilia (Sissy) Jupe
Anche detta all’inizio del romanzo “ragazza n° 20”. Inizialmente indicata con un numero alla scuola dei Fatti durante il percorso del romanzo farà emergere la propria personalità intrisa di molte qualità : immaginazione e fantasia, innocenza e genuinità. Crescendo a contatto con la famiglia Gradgrind sarà la chiave di volta per la famiglia stessa e con la sua bontà e la sua sagacia riuscirà a risolvere situazioni gravi e situazioni imbarazzanti.

= carbone
Combustibile fossile o roccia sedimentaria estratto da miniere sotterranee o a cielo aperto o prodotto artificialmente.


D

= Dickens Charles John Huffam (1812-1870)
Scrittore, giornalista e reporter di viaggio britannico. Famoso sia per romanzi umoristici come “Il circolo Pickwick” sia per i romanzi sociali tra cui Hard Times, David Copperfield, Oliver Twist e Canto di Natale

E

= Educazione ai Fatti
Il romanzo inizia con una lezione in un’aula della scuola di Coketown dove viene impartita la dottrina utilitarista dei Fatti e non a caso il capitolo vioene intitolato La strage degli innocenti. Nella scuola dell'utilitarista Gradgrind agli alunni viene insegnato che non si può mettere carta da parati raffigurante cavalli, perché nella realtà i cavalli non camminano sulle pareti, e non si possono mettere dei tappeti raffiguranti dei fiori, perché i fiori nella realtà non si calpestano. Vengono enfatizzate materie dove i Fatti hanno importanza primaria, come la matematica e le scienze statistiche, a scapito di materie puramente artistiche come letteratura, poesia e musica.


F

= Fabbrica
Una fabbrica è un insieme di edifici destinati alla produzione industriale. Lo sviluppo tecnologico ha portato alla nascita di strutture sempre più automatizzate la cui massima espressione è la fabbrica automatica. Vi si trasformano generalmente le materie prime o semi-lavorate in prodotti finiti.
L'arsenale di Venezia fornisce il primo esempio di una fabbrica nel senso moderno del termine. Fondato nel 1104 a Venezia, varie centinaia di anni prima della rivoluzione industriale, forniva una produzione in serie di navi su linee di assemblaggio usando semilavorati. A parte questo caso molti storici pensano che la prima fabbrica moderna sia la Soho Manufactory di Matthew Boulton, fondata nel 1761 a  Birmingham.

= Ferrovia 
“linea ferroviaria" o di "sistema ferroviario", indicando in quest'ultimo caso tutte le infrastrutture, la tecnologia ed il personale, necessari a garantire la circolazione dei treni sulle linee ferroviarie.

G

= GRADGRIND Thomas
E’ il personaggio che rappresenta l’utilitarismo fatto persona. E’ l’educatore della scuola di Coke town e della disciplina dei Fatti. E’ una figura scialba, piatta, che sacrifica la vita adolescenziale dei due figli più grandi, Tom e Louisa, ad una esistenza di rigore di regole matematiche e di statistiche. La sua filosofia di vita rinnega immaginazione e fantasia e considera l’esistenza umana legata esclusivamente a rapporti contrattuali. La vita è un “do ut des” dove ogni cosa ha un prezzo.
Questo suo atteggiamento determinerà in modo negativo la vita dei suoi figli, Thomas e Louisa, che diventeranno vittime del sistema di vita utilitaristico rimanendo invischiate in questo ingranaggio infernale.



= GRADGRIND signora
E’ la moglie di Thomas Gradgrind, una donna fragile e costantemente ammalata, un mucchietto sparuto di scialli pallore e perenne prostrazione mentale nei confronti non solo del marito ma anche di qualsiasi interlocutore. Tipica figura di gentildonna di casa dell’epoca vittoriana.
Muore nella seconda parte del romanzo ed in quel momento rivela alla figlia di pensare per la prima volta e di capire che esiste qualcosa di più delle scienze e della matematica, qualcosa a cui lei però non riesce a dare un nome. Che sia forse la scoperta in punto di morte della fantasia e dell’immaginazione?

= GRISOU o GRISU’
Gas combustibile inodore e incolore, costituito prevalentemente da una miscela di metano (dal 77 al 99%) o di altri idrocarburi omologhi e quantità variabili di anidride carbonica, ossigeno e azoto.

H

= HARTHOUSE James
Indolente e languido gentiluomo che non ha nessuno scopo nella vita, il quale arriva a Coketown con la speranza di entrare in parlamento grazie all'aiuto di Gradgrind padre.
Arrivista sociale e politico, vissuto nel lusso, nell’agiatezza, nella vita facile, tutto gli era venuto a noia ed ora con le sue doti di oratore e imbonitore aveva voluto provare con la vita politica.
Riuscirà con le sue doti galanti e infide a far breccia nel cuore della povera Louisa, che tuttavia mai ricambierà le sue attenzioni. Quando alla fine capirà di aver perso ogni speranza si ritirerà all’estero, annoiato anche da quella incresciosa esperienza amorosa.


I

= Ingranaggio
Un ingranaggio è un meccanismo utilizzato per trasmettere un momento meccanico da un oggetto ad un altro. Generalmente è costituito da due o più ruote dentate, che possono essere di uguale o diversa dimensione. La ruota più piccola è comunemente chiamata pignone, mentre la grande è chiamata corona.
Un ingranaggio settoriale è invece semplicemente un settore circolare di una ruota dentata comune, che lavora solamente sulla parte dentata ed è impiegata dove non è necessaria la rotazione continua col vantaggio di risparmiare peso e ingombro.

J

= Jane GRADGRIND
Sorella minore di Louisa e Thomas Gradgrind. Vissuta lontano dall’influenza paterna e dal suo stile di vita utilitaristico. Nel libro l’autore la paragona per somiglianza fisica alla sorella più grande Louisa, ma da questa si differenzia perché il volto di lei sprigiona grazia e luminosità caratteristiche di una infanzia innocente gioiosa e serena dove la fantasia non è morta.


L

=Louisa (Lou) Bounderby (nata Gradgrind)
Figlia di Thomas Gradgrind e moglie di Bounderby. Educata alla rigida disciplina dei Fatti, del rigore e delle scienze, incapace di esprimere emozioni anche se nella sua interiorità c è un fuoco di sentimenti come il fuoco che lei si ostina a fissare nel camino della sua stanza.
Questa celata apatia la costringerà ad accettare la proposta di matrimonio di Bounderby anche se non esiste amore, sentimento a lei sconosciuto e che invece si manifesterà prorompente solo quando incontrerà il Harthouse James amico del padre e politico emergente.
Una figura quella di Louisa che denota contraddizione e contrasto interiore, amore per la vita soffocato dalle regole e dagli insegnamenti del padre. Louisa vittima di questo assurdo ingranaggio dell’utilitarismo.

= Lampioni a gas
Lampione alimentato da un combustibile gassoso come l'idrogeno, il metano, il monossido di carbonio, il propano, il butano, acetilene, etilene.






M

=M'Choakumchild
 E’ l'insegnante della scuola di Gradgrind, col quale condivide la filosofia utilitarista.
Anche lui un uomo freddo, gelido anche nell’aspetto, pieno di Fatti e di nozioni scientifico-matematiche, ma privo di umanità e sensibilità.

= Metallurgia 
La metallurgia è la disciplina tecnica che riguarda essenzialmente lo studio dei metalli, del loro comportamento e dei procedimenti tecnici relativi al loro ottenimento e lavorazione.

N


O

=orologio E’ uno strumento di indicazione dell' dell’ora e, in senso più generale, di misurazione del trascorrere del tempo. È costituito essenzialmente da un motore, da un sistema di trasmissione e di controllo dell'energia nonché da un vero e proprio indicatore del tempo, il quadrante.
Nel III secolo a.c. in Grecia le clessidre si svilupparono nei più precisi orologi ad acqua, nei quali l'acqua fluiva tra due contenitori collegati. Furono anche creati orologi aad acqua dotati di un sistema meccanico di indicazione dell'ora.
Nel corso del Medioevo furono inventati i primi orologi meccanici: nel giro di un mezzo secolo, all'inizio del Trecento, molti campanili cittadini vennero dotati di orologio. Si possono ricordare quelli di: Parigi, Milano, Firenze, Forlì Nel XVIII secolo John Harrison costruì dei cronometri (degli orologi progettati per avere elevata accuratezza e precisione) che, permettendo di calcolare la longitudine, cambiarono la  navigazione di quel tempo.

P

= Pegler (signora) Rappresenta il silenzioso sacrificio materno, è la figura della madre che si fa da parte, con tanta amarezza, per non essere d’intralcio al figlio nella sua scalata sociale.
Nel libro compare come una vecchina che si aggira misteriosa nei pressi di casa Bounderby, chiedendo informazioni ai passanti su come si svolga la vita all’interno della casa e notizie riguardo il sig. Bounderby.
Solo alla fine per casi fortuiti si scoprirà essere la madre del sig. Bounderby.

= pistoneorgano animato di moto rettilineo alternativo del manovellismo di spinta rotativa di un motore alternativo a combustione interna o di una macchina alternativa, su cui agisce la pressione di un fluido

Q

R


S

=Slackbridge: 
è un sindacalista. Parla alla fabbrica di Bounderby per attirare il consenso degli operai, ma Stephen Blackpool, che ne intuisce le intenzioni malevole, non cede alle sue proposte.

=Sleary:
 è il titolare del circo itinerante in cui risiedeva Sissy prima dell'abbandono del padre.

= Stephen Blackpool:
 rappresenta l'onestà e la rettitudine. Quando viene incolpato del furto alla banca di Bounderby in realtà nessuno crede alla sua colpevolezza, tranne Bounderby, che è il suo contrario, e non cede davanti alle proposte del sindacalista Slackbridge, anche se questo gli costa il licenziamento.



T

= Tom (figlio):
 è il secondogenito di Thomas Gradgrind. Rapinando la banca di Bounderby deluderà tremendamente suo padre, che rivaluterà per questo i principi educativi dell'utilitarismo.

= treno
 mezzo di trasporto pubblico atto alla circolazione sulle ferrovie composto da un insieme di elementi identificabili, uniti permanentemente o temporaneamente a formare un unico convoglio.

= telaio
 macchina utilizzata per la produzione di tessuti, ottenuti tramite opportuno intreccio di due serie di fili tra loro perpendicolari, denominati trama ed ordito.


U

V

Z



Il campanello elettrico

Finalmente, quando già da ore aveva la sensazione che buio e silenzio si potenziassero l'un l'altro, udì il campanello all'entrata..

Di tanto in tanto, suonava furiosamente il campanello…

.Suonò quindi il campanello e, buttandosi con noncuranza sul divano, ordinò…

Suonò il campanello. «Mandatemi il cameriere»…..



Fu inventato nel 1831 dal fisico statunitense Joseph Henry (Albany1797 – Washington1878)
Studiò le correnti indotte e realizzò degli elettromagneti che consentirono in seguito lo sviluppo del telegrafo.




La nave

..veniva importato o esportato e in quali quantità, con quali navi, nazionali o straniere..

Sono gli iceberg che vagano trascinati dalle correnti a far naufragare le navi….



Durante i primi anni dell’800 i mari e i maggiori fiumi furono solcati da navi mosse da un’innovata tecnologia: la propulsione a vapore. Il vapore impose un nuovo sviluppo cantieristico, nuove tecniche di costruzione delle imbarcazioni. Nacque così la nave a vapore o piroscafo, mezzo di trasporto che usava la propulsione a vapore.

Le navi a vapore furono il risultato della naturale applicazione della macchina a vapore inventata da James Watt (1736-1819). Nel 1707 il francese Denis Papin risalì la Fulda, un affluente dell’Elba su di una curiosa imbarcazione mossa dal vapore. Nel 1780 un altro francese, Claude de Jouffroy, navigò sul fiume Saône con un battello a vapore lungo 46 metri, ma purtroppo i suoi esperimenti furono interrotti dalla rivoluzione francese. Pochi anni dopo, nel 1788, l’americano John Fitch risalì il fiume Delaware da Filadelfia a Burlington a bordo di un battello a vapore. Nel 1802 William Symington realizzò invece una chiatta a vapore, il Charlotte Dundas, dotata di una macchina Watt a doppio effetto, destinata a rimorchiare legname sul fiume Clyde.

Il primo agosto 1807 il Clermont di Robert Fulton salpò da un molo presso il Greenwich Village (New York) per un viaggio di 270 miglia, durato 32 ore, verso Albany. Questo episodio viene considerato il primo vero viaggio di una nave mossa dal vapore. 

Inizialmente si pensava che le navi a vapore potessero navigare solo sui fiumi o al massimo sotto costa, e quindi il loro sviluppo fu molto più veloce negli Stati Uniti, ricchi di lunghe vie d’acqua interne: appena cinque anni dopo il viaggio del Clermont erano in servizio negli Stati Uniti ben 50 battelli dello stesso tipo.


Savannah

Nel 1819 il piroscafo Savannah, un battello a ruota americano, realizzò la prima traversata dell’Oceano Atlantico a vapore in 29 giorni e undici minuti. 

Le velocità raggiunte da queste navi erano notevoli: la più veloce dell’epoca, nel 1860, il Daniel Drew era capace di tenere una velocità media di 22 nodi. Si trattava di imbarcazioni molto grandi: il New World, per esempio, lungo 116 metri, aveva una ruota a pale di 14 metri di diametro e disponeva di quasi 700 cuccette. In Europa si cominciarono a costruire navi a vapore solo nel 1812, quando Henry Bell varò il Comet, lungo 12,2 metri e largo 3,2 metri.

Questo nuovo tipo di forza propulsiva non era ancora ben vista negli ambienti marittimi militari.
Sotto l’aspetto militare le navi a vapore presentavano un grande punto debole nelle ruote propulsive, facile bersaglio per il tiro nemico, così come nella macchina collocata sopra la linea d’acqua. Per le navi da guerra ci voleva qualcosa di più sicuro, e l’elica risolse il problema. Già sperimentata dall’americano Stevens e dal francese Sauvage, fu portata allo stato operativo da John Ericsson.
L’invenzione dell’elica è stata attribuita contemporaneamente a due uomini, Francis Petit Smith e John Ericsson, che nel 1836 ottennero entrambi i brevetti per eliche a vite. II brevetto di John Ericsson, ingegnere statunitense d’origine svedese (1803-1889), incluse una ruota a pale controrotante, per installazioni a doppia e singola elica.
L’elica di John Ericson fu applicata per la prima volta sulle navi da guerra in Francia nel 1842, precisamente sulla fregata La Pomone, da 36 cannoni, con l’alberatura di una fregata; a vapore poteva viaggiare a 7,5 nodi, a vela a 12. La Pomone fu realizzata nel 1846.

Un altro grosso inconveniente era che metà dello spazio disponibile della nave era occupato dalle macchine e dalle caldaie.
Le prime macchine imbarcate erano del tipo ad azione diretta, composte da due cilindri verticali, uguali tra loro, posti lateralmente, con gli stantuffi che agivano direttamente sull’asse delle ruote.
Dal 1845 cominciarono ad essere utilizzate le macchine a cilindri inclinati, che rappresentarono un miglioramento nell’esercizio, ma non certo riguardo il peso e l’ingombro.
Nel 1848 William Penn perfezionò la macchina a cilindri oscillanti, che rimase poi tipica per i vapori a ruote.

L’impiego dell’elica come propulsore provocò profonde modifiche nelle macchine marine. Mentre nei bastimenti a ruote l’asse era trasversale alla nave ed era collocato sopra la linea d’acqua, in quelli ad elica l’asse era nel senso della chiglia e si collocava sotto la linea di galleggiamento. Con le ruote la frequenza poteva essere contenuta nei 20 giri il minuto, mentre con l’elica il numero dei giri aumentò sensibilmente. Inizialmente i costruttori aumentarono il numero di giri per mezzo di ingranaggi. La stessa famosa macchina del Napoleon era di questo tipo. Poi furono costruite macchine a cilindri orizzontali, a biella rovesciata e a fodero, che risposero alle esigenze delle navi ad elica fin verso il 1860.

Napoleon

Il Napoleon rappresentò concettualmente quanto di meglio l’arte navale di quel periodo poteva esprimere in Europa, ma ebbe una vita operativa limitata. Dopo soli 13 anni dal suo varo, avvenuto il 13 maggio 1850, la nave francese fu posta in riserva a Cherbourg e disarmata nel 1872.

Contributo notevole all’evoluzione delle macchine marine fu dato dall’introduzione del condensatore a superficie, inventato da Daniel Dodd, e applicato a partire dal 1838.
Il maggior vantaggio fu quello di sostituire l’acqua dolce all’acqua di mare per l’alimentazione delle caldaie. La costruzione delle caldaie tubolari a ritorno di fiamma, sperimentate già nel 1832 da Stevens, cominciò a diffondersi in Europa dopo il 1850 e consentirono di toccare pressioni di 3,5 atmosfere.
In quell’epoca, tutte le macchine marine erano ad espansione diretta, cioè il vapore entrava in un cilindro e da questo si esauriva in un condensatore, di modo che ogni cilindro agiva come una macchina indipendente. Solo verso il 1860 si generalizzò l’uso della più efficace macchina composita a doppia espansione (compound), dove il vapore entrava ad alta pressione nel primo cilindro dal quale passava in un secondo più grande dove si espandeva, con migliore utilizzazione della sua energia.


Le prime macchine marine con alimentazione ad acqua salata raggiungevano già verso il 1840 pressioni tra 0,3 e una atmosfera con un consumo di combustibile medio di 3,5 chili per Hp/ora. Con il condensatore a superficie il consumo si ridusse a circa 2 chili, mentre le pressioni salirono a 1,8 atmosfere. Quando furono imbarcate le macchine a doppia espansione e caldaie più resistenti, la pressione raggiunse il livello di 5,1 atmosfere e il consumo del carbone scese fino a 1,30 chili per Hp/ora. Contemporaneamente i pesi e gli ingombri degli apparati motori diminuirono, si scese da 170 chili per Hp sino a 120 chili e il risparmio di spazio andò a tutto vantaggio dell’aumento del carico utile trasportabile.

Il ferro


…Ganci e putrelle di ferro, tutto ininfiammabile da cima a fondo..

…settantacinque pesi in modo da formare in aria una compatta fontana di ferro…

….settantacinque pesi in modo da formare in aria una compatta fontana di ferro…

…i vapori che uscivano dagli scarichi, i rottami di barili e di ferro vecchio…

…meno inesorabile del ferro, dell'acciaio e dell'ottone…

…Inoltre era signora assoluta su certi sotterranei, sottratti a ogni contatto con questo mondo di predoni da puntute sbarre di ferro….

…sotto la severa arcata sopraccigliare di stampo coriolanesco, simili a due fari incastrati in una costiera corazzata di ferro…

.. così entrambe videro il lampo che si abbatteva rapido come un fremito sui binari di ferro…

…amaro giogo del tiranno e siete schiacciati dal tallone di ferro del dispotismo che calpesta i vostri corpi…

…lentamente veniva sollevata dal supporto di ferro e adagiata sul giaciglio di paglia….



Ferro [wiki]

Il cavallo vapore

Centinaia e centinaia di "mani" al lavoro in questa fabbrica; centinaia e centinaia di cavalli vapore…

Con i suoi innumerevoli cavalli vapore, il tempo continuava a fluire…



E la potenza prodotta da un cavallo che solleva 33000 lbf (libbre forza) con la velocità di un piede al minuto.
1 hp = 33000 lbf·ft/min = 745,69987158227022 W

Il cavallo vapore britannico (horsepower) venne usato per la prima volta da James Watt, durante un viaggio dove i suoi motori a vapore sostituivano i cavalli.
Da allora i cavalli vapore sono una unità di misura delle prestazioni di un motore e più in generale simbolo di potenza e valore di un auto, una moto, un camion ecc…



La stampa

Fece stampare il tutto a grandi caratteri neri su vistosi manifesti e…

.Signora, quando ho letto quello che è stato stampato su Stephen….

.che corrisponde a verità come se lo avessero scritto e stampato su di voi…

La stampa ha origini nel ‘400 ma negli anni dell’ 800 abbiamo un forte sviluppo tecnologico della tipografia e la nascita dell’industria editoriale.


La Prima Azienda che ha fabbricato le Macchine Tipografiche è stata la "Heidelberg", dal 1850


I primi progressi sono dell’inizio del secolo, quando comincia a diffondersi la stereotipia, cioè il procedimento di riproduzione della forma della pagina composta mediante calco su lastra metallica. Tuttavia la stampa avviene ancora attraverso una pressione piana. La prima pressa piano- cilindrica è realizzata da Friedrich Koenig, e messa in moto nella stamperia del «Times» di Londra nel 1814; essa permette di aumentare notevolmente la capacità di stampa, quadruplicando la produzione oraria. Pochi anni dopo, nel 1828, viene introdotta la macchina “a quattro cilindri” costruita da Applegath e Cowper sempre per il «Times», mentre la rotativa, in grado di stampare contemporaneamente in bianca e volta un nastro continuo di carta, è della metà del secolo. Nello stesso periodo inizia la produzione industriale della carta e prendono il via i primi esperimenti di composizione meccanica che portano, alla realizzazione della Linotype nel 1886, e della Monotype, nel 1889. Questa serie di innovazioni, che segna la fine dell’antico regime tipografico, determina, negli anni ’40 dell’Ottocento, il passaggio ad un sistema industriale di produzione degli stampati. Ciò permette agli editori di abbassare i costi e di raggiungere il pubblico più vasto che ha iniziato a formarsi a seguito dello sviluppo economico e dell’urbanizzazione. In Europa, la seconda metà dell’Ottocento vede così la nascita delle edizioni economiche: la «Railway Library» di Routledge in Inghilterra, la «Bibliothéque des Chemins de Fer» in Francia, la collana «Reclam» in Germania.
Tuttavia, l’aumento dei lettori aveva già determinato l’emergere di un secondo fenomeno: quello dei libri che hanno un successo che può essere definito di massa, i cosiddetti best sellers. Nel 1814 il Corsair di Byron vende 10.000 copie, negli anni successivi, la serie completa delle Waverley Novels di Walter Scott vende quasi 80.000 copie. In Francia le opere di Verne vedono decine di migliaia di copie e negli Stati Uniti, quando La capanna dello zio Tom viene stampato in volume, dopo essere stato pubblicato a puntate tra il 1851 e il 1852, vende subito 100.000 copie (300.000 in edizione economica). A metà dell’Ottocento nasce anche quello che può essere identificato come un nuovo genere editoriale: il feuilleton, cioè il romanzo che non solo vende, e ha ricadute positive sulla diffusione dei giornali, ma che è scritto con il preciso scopo di vendere molto.
In Italia, i primi tentativi di rivolgersi all’emergente mercato di massa sono realizzati dalla ditta di Giuseppe Pomba, che tra il 1828 e il 1832 dà alle stampe la «Biblioteca popolare». Questa collana, che offre in una veste tipografica modesta le opere classiche della tradizione letteraria italiana, greca e latina, parte con una tiratura iniziale piuttosto ridotta, ma ben presto raggiunge la cifra record per quei tempi di 10.000 copie. Per sostenere questi livelli produttivi, Pomba è costretto a dotare la sua azienda delle più moderne macchine per la stampa, tuttavia il contesto in cui si trova ad operare è ancora fortemente arretrato. Il mercato editoriale italiano è infatti condizionato dalla censura e dall’esistenza dei privilegi, e anche quando il principio della libertà di stampa viene sancito dagli statuti (dopo il biennio rivoluzionario 1848-49) esso non viene in realtà tutelato da alcuna legge. Continuano inoltre a sussistere dazi doganali che impediscono lo scambio librario, e mancano norme giuridiche che possano tutelare la proprietà editoriale e il diritto d’autore al di fuori dei confini dei singoli stati che formano la penisola.
Dopo l’Unità diversi fattori portano ad un forte incremento della produzione libraria. In primo luogo l’estensione della scolarizzazione e la diminuzione dell’analfabetismo; in secondo luogo il costante aumento del pubblico femminile, che tende a consumare le opere di un folto gruppo di scrittrici che si vanno affermando (da Neera a Cordelia, da Jolanda a Emma); quindi la nascita di scuole tecniche, che necessitano di testi di studio adeguati; infine il diffondersi delle biblioteche popolari circolanti. Questa situazione porta alla nascita di nuove collane destinate a soddisfare i bisogni di apprendimento e di svago delle nuove fasce di lettori. Si affermano così i generi di consumo come il romanzo d’appendice, il romanzo sociale e quello femminile, le opere educative destinate ai ceti operai, e i manuali tecnico-scientifici.
Lo sviluppo dell'editoria non avviene però in modo uniforme, e si realizza soprattutto in alcune città del Nord e del Centro, come Milano, Torino, Firenze e Roma.
A Torino, nel 1854, l'impresa editoriale di Giuseppe Pomba e dei suoi successori, si unisce con la Tipografia sociale, formando la società per azioni Unione Tipografico-Editrice Torinese (UTET). Si tratta di una ditta altamente meccanicizzata, che riunifica l'attività tipografica e quella editoriale, e che ben presto si specializza nel campo delle discipline economiche e giuridiche. È però a Milano che si affermano i due maggiori editori-tipografi dell'epoca: Sonzogno e Treves.
Edoardo Sonzogno inizia la propria attività nel 1861, dando vita a un'editoria che si rivolge ad un pubblico rimasto sino ad allora estraneo alla lettura: la piccola borghesia e i ceti operai cittadini. La sua produzione si concentra quindi sulla stampa periodica, soprattutto illustrata, e sul romanzo popolare. In particolare, la "Biblioteca romantica illustrata", che esordisce nel 1866, si orienta alla pubblicazione di narrativa contemporanea e di autori stranieri, soprattutto francesi: le opere scelte per il suo esordio sono Nostra signora di Parigi di Victor Hugo, Il conte di Montecristo, I tre moschettieri, Il visconte di Bragellonne e la Regina Margot di Alexandre Dumas. Si tratta di romanzi già pubblicati in appendice sul quotidiano di Sonzogno, "Il Secolo", e messi in vendita a prezzi popolari. Un'altra collana di Sonzogno, la "Biblioteca romantica economica", nel 1881 conta già più di 150 titoli ed è caratterizzata dalla persistente presenza di autori italiani con romanzi storici, romanzi a sfondo sociale efeuilleton. Con le collane di Sonzogno il romanzo d'appendice trionfa così anche in Italia.
Emilio Treves, che fonda la propria impresa nello stesso anno di Sonzogno, propone un modello di editoria più colta. La sua produzione si indirizza alla borghesia acculturata, pubblicando autori italiani come Verga e De Amicis, il quale sforna best sellers come Cuore(1886), che in tre anni raggiunge la 72a edizione, e Vita militare, che in una settimana vende 5000 copie e in pochi anni raggiunge le 70.000.