giovedì 24 aprile 2014

Il contesto Storico

Dickens visse durante uno dei periodi più significativi per la crescita dell'Inghilterra: la seconda rivoluzione industriale. Nel clima idealista del positivismo e nella "fiorente" epoca vittoriana (fiorente solo per le classi più agiate) crebbe il forte senso di giustizia sociale del nostro autore e nacquero romanzi immortali in grado di affrontare, come il nostro, temi importantissimi per l'epoca, quali lo sfruttamento minorile, l'ascesa del capitalismo e lo sfruttamento del lavoro in generale. Altre tematiche da lui affrontate diverse da quelle sociali, ma non per questo meno importanti, furono quelle dell'utilitarismo, della statistica e del completo affidamento nella scienza, con il quale la società dell'epoca credeva di aver in mano ogni sorta di controllo sulla natura.
Molti concetti scritti nelle righe qua sopra sono facilmente individuabili sin dai primi capitoli del libro da noi preso in considerazione, Hard Times, dove la focalizzazione (come in una macchina fotografica o, se volessimo, come la tecnica descrittiva di zooming in, molto usata da Dickens e che molto riprende anche dai primi esempi di fotografia di quei tempi) viene incentrata sullo sfruttamento minorile e sulla nascita delle prime città industriali. Queste città toglievano ogni minimo accenno di libertà agli appartenenti alla nuova classe operaia, ma erano esempi di perfetti ecosistemi in grado di rimanere in una concreta omeostasi anche senza interferenze ed aiuti esterni. Qui crescevano le nuove generazioni inglesi, insieme alle macchine, che non avevano minore importanza di queste e che ormai avevano preso un ruolo preponderante nella vita del tempo. Era stata attuata una rivoluzione, termine che, appunto, non presuppone una rivolta armata, ma "soltanto" un profondo cambiamento dopo del quale è impossibile tornare indietro al "genere" di civiltà precedente.

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